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Direttiva “Case Green” – Tutte le novità

E’ recente la notizia secondo la quale l’EPBD (Energy Performance Building Directive), spesso chiamata anche Direttiva Europea “Case Green”, è finalmente stata approvata dall’Europarlamento.
Si è infatti giunti, dopo un complesso negoziato con i paesi membri dell’Unione, all’approvazione della Direttiva che ha incassato 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astenuti.
In questo articolo andremo ad analizzare tutte le novità che la Direttiva introduce, facendo un focus su cosa cambierà dal punto di vista della Classe Energetica e della Certificazione Energetica APE degli immobili.
[Entro il 2050, l’Europa punta a raggiungere la neutralità climatica. Un continente a emissioni zero di inquinanti, con edifici pubblici e privati, case, infrastrutture e trasporti sostenibili, ad alta efficienza energetica col massimo rendimento e minimo consumo. Per questi obiettivi da raggiungere, l’Unione Europea sta percorrendo la via della transizione energetica e verde. Gli Stati membri Ue hanno quindi adottato la Direttiva europea Case Green, che mira a rendere gli edifici residenziali più efficienti dal punto di vista energetico.
Ma come sono messe le case degli italiani? Quali adeguamenti e spese occorreranno? Ecco come attivarsi per adeguarsi alle norme.

Cosa prevede la Direttiva europea Case Green?

La Direttiva europea Case Green stabilisce una serie di obiettivi per gli edifici residenziali del territorio di tutta l’Unione Europea, Italia compresa. Ecco cosa si prevede, tappa per tappa:
Entro il 2028, tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere a emissioni zero;
Entro il 2030, tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E;
Entro il 2033, gli edifici residenziali di proprietà pubblica dovranno raggiungere almeno la classe energetica D.
Cosa fare per rendere la propria casa green?
Per rendere la propria casa green, adeguata ai nuovi standard energetici e ai consumi sostenibili, ci sono diversi interventi che si possono mettere in pratica, come investimento nel breve e lungo termine. Eccone alcuni, aggiornati in base alle nuove tecnologie:
Migliorare l’isolamento termico dell’edificio, installando cappotti termici, infissi ad alta efficienza energetica e schermature solari;
Sostituire gli impianti di riscaldamento e raffrescamento con sistemi più efficienti, come pompe di calore e caldaie a condensazione;
Installare impianti fotovoltaici per produrre energia elettrica autonomamente;
Utilizzare sistemi di domotica per controllare e ottimizzare i consumi energetici, e ridurre sprechi e dispersioni.
Quali sono i vantaggi di una casa green?
Le case verde, più autonoma, efficiente, con minori consumi e sprechi inquinanti, offre numerosi vantaggi, in particolare:
Riduce i consumi energetici e alleggerisce le bollette di luce e gas;
Migliora il comfort abitativo, la qualità di vita e il benessere di tutti;
Impatta sempre di meno sull’ambiente, e di conseguenza sui cicli economici (dall’alimentazione, all’aria che respiriamo, fino alla qualità dei terreni e dei servizi pubblici;
Aumenta il valore dell’immobile (le case valgono di più e sono un investimento che prolunga ulteriormente il suo ciclo di durata).
Quanto costerà agli italiani la casa green?
E-Green Planet con le proprie aziende abbiamo realizzato lo studio apposito, illustrato su Il Sole 24 Ore. Si stima che la riqualificazione energetica degli immobili per raggiungere gli obiettivi europei costerà alle famiglie italiane tra i 20.000 e i 55.000 euro.
La cifra varia a seconda delle caratteristiche degli immobili, della classe energetica di partenza, degli interventi di rigenerazione urbana eventualmente messi in atto nel quartiere, delle attenzioni più lungimiranti che governi e amministratori porranno alla questione.

A che punto sono le case green in Italia?

I dati Enea fotografano la situazione aggiornata, che risulta come segue:
Il 51,8% degli immobili in Italia è in classe energetica F o G, le peggiori. La riqualificazione energetica partirà probabilmente da questi edifici;
Se si considerano solo le compravendite del 2022, la percentuale di immobili in classe F o G sale al 63,6%;
Per le locazioni, la percentuale scende al 58,1%;
Ci sono almeno 5 milioni di edifici in Italia in classi energetiche peggiori.
Questi dati evidenziano la necessità di un massiccio intervento di riqualificazione energetica del parco immobiliare italiano. L’obbligo di raggiungere la classe energetica E entro il 2030 rappresenta una sfida importante, ma necessaria per migliorare l’efficienza energetica del Paese e ridurre le emissioni di gas serra.

Entro quando bisogna adeguare la casa?

Le scadenze per adeguarsi alla Direttiva europea Case Green sono diverse. Vediamo quali sono le tappe più importanti:
1° gennaio 2027: scadenza per la presentazione dei piani nazionali di recepimento della direttiva;
1° gennaio 2030: scadenza per il raggiungimento della classe energetica E per tutti gli edifici residenziali;
1° gennaio 2033: scadenza per il raggiungimento della classe energetica D per gli edifici residenziali di proprietà pubblica;
1° gennaio 2028: scadenza per la costruzione di nuovi edifici residenziali ad emissioni zero.
Cosa fare se non si rispettano le scadenze?
Il mancato rispetto delle scadenze previste dalla direttiva potrebbe comportare sanzioni da parte degli Stati membri. In Italia, il recepimento della direttiva è avvenuto con il Decreto Legislativo numero 199 del 2022, ma il dibattito è tuttora in corso, un po’ accelerato dagli scenari internazionali e dal bisogno di raggiungere una maggiore autonomia dai Paesi e dai governi che producono energie inquinanti e mettono a rischio le democrazie e la trasparenza nel mondo.